Phôs-Graphè, letteralmente luce e grafia, sono i termini da cui nasce la fotografia, scrivere con la luce. Questa rappresentazione sfrutta le basi del termine proprio di fotografia per fare una concettuale rappresentazione dell’isola di Taprobana, la città ipotetica di Tommaso Campanella. L’ascesa, con cui sono presentati i fogli di carta, rappresenta il forte impatto culturale dell’opera, e d’altra parte non tralascia di descriversi come rappresentazione dei sette gironi che costituiscono la città. A coronare il rapporto strettamente fotografico, con il testo e con il termine da cui prende il titolo l’opera figurativa, è l’abbaglio della forte sfera luminosa che rappresenta il Sole, come stella e come personaggio portante dell’opera filosofica, come mezzo che dà la possibilità di creazione dell’opera stessa, nonché ultimo girone, sopra di tutto e luce di cultura.

Tecnica: Fotografia digitale e post-produzione digitale; stampa giclèe su Baritata, formato 80×80 cm (tiratura 1/10)

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